In sostanza, la Rete Centralizzata di Guerra traduce la superiorità nell’informazione in potenza bellica.
(DARPA – Defense Advanced Research Projects Agency
[Agenzia degli Stati Uniti per i progetti di ricerca avanzata di difesa])

Nel 1993, Arquilla e Rondfeldt, due importanti teste pensanti del Pentagono, annunciavano la costituzione di una nuova modalità di guerra che corrispondeva a ciò che implicitamente veniva riconosciuto come un nuovo ambito di dominio. Il mondo ha così ricevuto l’annuncio di una nuova epoca, in gestazione già da tre decadi: eravamo entrati nell’era informatica (cyber).
L’aspetto esteriore del mondo si è trasformato. Ai territori conosciuti (mare, terra, sottosuolo e spazio) si è aggiunto il cyberspazio, costruito materialmente e virtualmente con cavi, macchinari che comunicano fra loro, informazioni, codici, protocolli, algoritmi e onde che attraversano in modo permanente lo spazio atmosferico, rendendo possibile lo scambio di crescenti quantità di informazioni di ogni tipo.
L’atmosfera è stata colonizzata in modo da ospitare uno spazio, al tempo stesso virtuale e materiale, chiamato cyberspazio. Uno spazio dove l’immateriale acquisisce corpo attraverso la posta elettronica, i flussi video, le telefonate o gli ordini eseguiti da robot.
Questo carattere contemporaneamente materiale e immateriale ha dato alla rete, emersa in quegli anni, la parvenza di un misterioso reticolo, allo stesso tempo fruibile e inafferrabile, che è diventato sempre più complesso e sofisticato man mano che si inseriva in tutte le attività come farebbe un sistema organico in grado di raggiungere i vasi capillari più piccoli e gli impulsi emotivi più sottili.
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